Primo punto sull’annata e il ritorno dei crus di Barolo

Giunti ormai al mese di luglio possiamo soffermarci con un primo sguardo sull’andamento stagionale dell’annata, augurandoci un buon proseguimento dell’estate in vista della vendemmia. Cresce l’attesa per l’uscita in autunno dei nostri crus di Barolo, che torneranno finalmente in formazione compatta con l’annata 2019. E ancora: altre tre date della storia di Massolino, che ci porteranno fino agli anni ’80. Buona lettura!

Annata 2023, work in progress

L’andamento stagionale degli ultimi mesi è stato decisamente anomalo, quanto meno fino a poche settimane fa. Le nevicate sono state appena due e si sono limitate a pochi centimetri di accumulo, non riuscendo pertanto a ripristinare le riserve idriche necessarie per affrontare l’intera stagione vegetativa.

In aggiunta, le temperature eccezionalmente calde registrate durante tutto l’inverno e la ventilazione primaverile piuttosto sostenuta hanno asciugato in profondità i nostri terreni, provocando una crisi idrica mai vista a memoria d’uomo.

Fortunatamente, all’incirca un mese fa, la situazione è decisamente cambiata e consistenti piogge sono finalmente arrivate. In queste zone le precipitazioni sono state piuttosto dolci, consentendo all’acqua di penetrare in profondità e raggiungere le radici delle piante: esse hanno cambiato immediatamente aspetto, ritrovando l’energia e il vigore dei “bei tempi”, colorando di un verde intenso e luccicante le nostre bellissime colline che adesso, rigogliose, manifestano tutta la loro bellezza!

In pochi giorni tutto è mutato, i grappoli d’uva sono allegati, iniziando già il processo di accrescimento degli acini: tutto fa presagire una vendemmia generosa e, per il momento, qualitativamente molto promettente.

Questo lungo periodo di quasi due anni, caratterizzato da condizioni climatiche asciutte come non mai, ci ha fatto riflettere. Noi siamo contadini nell’anima, capiamo, anzi – lasciateci dire – quasi sentiamo la sofferenza dei nostri vigneti se madre natura li mette a dura prova.
Molto spesso le nostre viti ci hanno sorpreso con doti nascoste, che apparentemente riescono a renderle quasi immortali, capaci di adattarsi e superare in modo prodigioso problematiche che paiono insormontabili.
… ed è successo anche questa volta!

Dal canto nostro durante questa difficile fase climatica abbiamo adottato tutti gli accorgimenti agronomici per salvaguardare la pochissima umidità che ancora abitava i nostri terreni, realizzando in prima persona quanto può provocare il riscaldamento globale oggi e – ancora di più – in futuro.
Un chiaro segnale è giunto anche dal Ministero dell’agricoltura di Roma che ha autorizzato, dall’anno scorso, l’irrigazione anche nelle nostre zone (fino a quel punto vietato dai disciplinari delle Denominazioni di Origine).

Sentiamo più che mai evidente e reale la necessità di fare tutto quanto a noi possibile per rispettare madre terra, limitare l’inquinamento e di conseguenza il global warming.

Siamo solo una goccia nell’oceano… ma state certi che la nostra parte – per quanto piccola – sarà fatta!

Barolo Parafada, Margheria e Parussi 2019 pronti a settembre

A noi sono mancati tanto, e non vediamo l’ora sia settembre per riaverli con noi: di chi stiamo parlando?
Dei nostri amati Crus di Barolo ovviamente, dei quali siamo orfani ormai da oltre un anno: Parafada, Margheria e Parussi tornano in grande spolvero, esprimendosi al meglio nel millesimo 2019.

Primo punto sull’annata e il ritorno dei crus di Barolo - Massolino

Uscirà altresì il nostro Barolo Vigna Rionda Riserva 2017, ormai indiscusso fuoriclasse tra i Cru di casa Massolino. E ancora: aspettiamo il Barbaresco Albesani 2020 – una decisa conferma – e la selezione Barbera d’Alba Gisep 2021, seguita e amata da tanti appassionati.


Desideriamo in questa newsletter presentarvi le caratteristiche delle MGA Parafada, Margheria e Parussi: un modo per permettervi di comprendere meglio i diversi Barolo che troverete nei vostri calici in autunno. Siete pronti?

MGA Parafada – Serralunga d’Alba

MGA Parafada Massolino
In questa immagine si evidenzia la nostra proprietà nella MGA Parafada a Serralunga d’Alba, estesa per circa un ettaro.
Con un terreno calcareo/marnoso, il vigneto è esposto in pieno sud: la conformazione del crinale offre naturale riparo dai venti e dalle intemperie, proteggendo le uve che crescono tra i filari.
Le uve che questa vigna ci regala sono straordinarie, grazie a caratteristiche geologiche e morfologiche che sembrano essersi evolute nel tempo al solo fine di garantire la miglior qualità possibile.

Le viti, dell’età media di 60 anni, imprimono una potenza espressiva di rara ampiezza.

Il Barolo Parafada Massolino ha enormi potenzialità di invecchiamento, capace di stupire con un’evoluzione sorprendente. Potente, ricco ed austero, saprà esprimere tutta la complessità del terroir di Serralunga.

Scheda vino >

MGA Margheria – Serralunga d’Alba

MGA Margheria Massolino

Ecco qui invece la porzione di nostra proprietà in Margheria, a Serralunga d’Alba: acquistata dalla famiglia Massolino negli anni ’70, qui nasce uno dei nostri Barolo più storici (la prima annata è stata prodotta nel 1985).

Il vigneto si trova ad un’altitudine di circa 280 metri s.l.m. e si estende per circa un ettaro e mezzo; esposto a sud-ovest, le sue viti hanno un’età media di 40 anni.
Il terreno è calcareo, con una percentuale di sabbia leggermente superiore rispetto alle altre sottozone di questo Comune, che la rende unica.

Tutte queste caratteristiche donano ai vini eleganza, note minerali e speziate, accompagnate da potenza e longevità.

Serralunga si riconosce in Margheria, e questo si riflette in un Barolo dal carattere potente e nel contempo elegante, con mineralità e sapidità particolarmente accentuate.

Scheda vino >

MGA Parussi – Castiglione Falletto

MGA Parussi Massolino

È il vigneto che ha saputo portare per primo i Massolino oltre i confini di Serralunga.

In evidenza qui la nostra proprietà, situata alla sommità della collina: vanta un’esposizione eccellente e le migliori condizioni morfologiche per la crescita delle uve nebbiolo. La superficie si estende per più di un ettaro e mezzo, ad un’altitudine di circa 290 metri s.l.m., con viti di circa 40 anni di età.
Il terreno è calcareo/marnoso con una percentuale di argilla e di sostanze organiche più elevata rispetto alle altre sottozone in cui operiamo.

Caratteristiche, queste, che conferiscono più vigore alle piante che si traduce in vini di grande struttura, con tannini molto fitti e robusti che garantiscono un’incredibile longevità.

Il lunghissimo finale evidenzia il carattere del terroir di Castiglione Falletto.

Scheda vino >


The Massolino Story: ecco altre tre date

Prosegue il racconto della nostra storia con tre nuove intriganti “tappe”. Riprendiamo il filo del discorso iniziato nella precedente newsletter coinvolgendo gli anni cinquanta, sessanta e poi fino al 1982, con l’arrivo della terza generazione della famiglia.

Renato Massolino

1957,
la scelta di nuovi Cru

Il forte legame con Serralunga si consolida: la nostra Azienda incomincia ad espandersi acquistando i Cru che andranno ad arricchire i vigneti di famiglia. Il primo è il Parafada.

L’acquisto di questo vigneto è stato così singolare da poter sembrare una vera e propria fiaba…
Ecco il suo protagonista: Giovanni Massolino, nato nel 1940 e autorevole rappresentante della terza generazione, è coinvolto già da giovanissimo nell’attività di famiglia dal padre Giuseppe e dalla mamma Caterina. Egli incarna l’ideale della persona decisa, con punti fermi e grandi progetti per il futuro, fin da ragazzo.

La situazione economica generale di quegli anni non è affatto rosea, ma Giovanni ha un’idea precisa in testa che lo rende praticamente inarrestabile. Supportato dalla madre, decide di acquistare questo bellissimo vigneto in Serralunga, nonostante il parere contrario del padre.
Essendo minorenne, ha bisogno dell’avallo di un genitore per concludere l’operazione: Caterina, con la quale ha da sempre avuto un rapporto speciale, accetta la sfida e firma il contratto di compravendita, grazie al quale circa un ettaro della collina di Parafada entra nelle proprietà di famiglia.
Il terreno è un incolto, dunque si procede all’operazione di scasso e al successivo nuovo impianto: come era abitudine a quei tempi viene piantato prima il portainnesto americano su cui le sapienti mani dei nostri vecchi innestano la varietà Nebbiolo, direttamente in campo.

La nuova vigna ancora oggi è un vero e proprio capolavoro, ed è stato chiaro quasi da subito che la decisione presa praticamente in solitaria da Giovanni era stata quella giusta – oltre che audace e coraggiosa!


1967,
la nuova Vigna Rionda

Prosegue la campagna di ampliamento della Vigna Rionda, con nuove parcelle acquisite dalla famiglia.

La Vigna Rionda rappresenta da sempre un luogo prezioso e speciale per tutti, ma in particolare per noi Massolino.
Il nostro punto di partenza in questa collina risale al 1956 con alcuni vigneti avuti in eredità dalla zia Matilde Ornato, ma è nel 1967 che la proprietà cresce significativamente a seguito dell’acquisizione di porzioni importanti di questa sottozona dall’agricoltore Sabino Bruno. È necessario uno scambio per concludere la trattativa: Giuseppe Massolino possiede un vigneto ubicato adiacente all’abitazione del signor Bruno, che lo chiede in cambio della sua parcella in Vigna Rionda con l’aggiunta di una buona somma di denaro.

Ecco dunque i termini del contratto: una quota in vecchie lire oltre ad un terreno dell’estensione doppia in zona Preiso di Serralunga, in cambio di una nuova parte della Vigna Rionda. In occasione della firma dell’atto il nonno Giuseppe – orgoglioso di essere divenuto uno dei maggiori proprietari di questa collina – decide di dare il nome di questa vigna anche alla sua azienda, chiamandola appunto Azienda Agricola Vigna Rionda, nome che tuttora la accompagna.


1982,
la prima bottiglia di Vigna Rionda

La prima bottiglia del Barolo Vigna Rionda Riserva lascia la cantina per arrivare sulla tavola degli appassionati. Il coronamento di un sogno. Alla guida dell’azienda la terza generazione: dopo Giovanni e suo figlio Giuseppe, sono Renato, Giovanni e Camilla a portare avanti la tradizione.

È un evento che segnerà la storia della nostra azienda familiare per sempre: il Vigna Rionda è il primo cru di Barolo che abbiamo prodotto e non poteva esserci modo migliore di iniziare questa fantastica avventura!
Il 1982, infatti, è riconosciuto come un millesimo mitico e le uve della Vigna Rionda diedero i natali ad un Barolo incredibile.

Una curiosità: la nostra famiglia sente in quel periodo la responsabilità del cammino che sta per intraprendere e dunque, per la prima volta, Renato Massolino si rivolge a uno studio grafico per realizzare un’etichetta speciale, unica, preziosa. Deve essere il vestito che meglio rappresenta questo Barolo, che merita più delle “solite” etichette quotidiane, belle certamente perché autentiche, ma pensate e realizzate in modo più artigianale e casalingo.

Sorì Vigna Rionda - Massolino

Si desidera rimarcare un carattere il più possibile piemontese, per questo sull’etichetta del 1982 si decide di scrivere SÖRI VIGNA RIÜNDA, ovvero il nome della sottozona con l’aggiunta della scritta sörì che significa “esposizione soleggiata” in dialetto locale.

Il resto alle prossime puntate!